L’usura è un fenomeno in crescita, si pensi che, solo
nel Lazio, sono 28.000 i commercianti nelle mani degli usurai, per un giro
d’affari stimato di 3 miliardi di euro (Sos Impresa). Nasce da qui la
necessità di informare i cittadini sugli aspetti giuridici, politici e
sociologici legati al fenomeno, sui servizi offerti ai cittadini e sulle azioni
che mirano alla tutela della vittima.
Il Numero Verde Antiusura è uno strumento al quale i
cittadini possono rivolgersi per chiedere informazioni e per denunciare
situazioni illegali connesse allo strozzinaggio e all’usura.
Dall’analisi dei dati che vanno del 5 marzo 2012 al 4
gennaio rimane confermata, rispetto allo scorso
anno, la grande centralità del fenomeno, che si concentra maggiormente a
Roma, da dove provengono il 95% delle segnalazioni. Una tendenza che
sembra rafforzarsi anno dopo anno, visto che il dato è salito di 4 punti
percentuali rispetto al 2011. Il fenomeno, insomma, non è più di derivazione
periferica ma acquista crescente centralità”.
Per quanto riguarda le motivazioni delle chiamate,
possiamo notare come la maggior parte riguardino le informazioni sul
fenomeno (39%), interpretabile come un grande interesse, anche a fronte
della possibilità di una denuncia. Aumenta il bisogno di informazione rispetto
all’anno precedente (31%), elemento che potrebbe far sperare in un aumento
anche delle denunce.
Il 28% delle telefonate riguardano
specificamente il sovra indebitamento, dato che diminuisce di 12
punti percentuali rispetto allo scorso anno.
Il 26% delle telefonate riguardano invece l’usura e
la sua prevenzione, dato che mostra una importante crescita del 18%
rispetto al 2011. Il dato potrebbe evidenziare un tendenziale aumento del
fenomeno e della volontà di denunciare, piuttosto che assumere un comportamento
omertoso.
Nel 2012 aumentano le donne che si
rivolgono al numero verde. Le loro segnalazioni ammontano al 66% del totale,
mentre lo scorso anno la percentuale si attestava intorno al 53%.
Inoltre sale la fascia di età delle
persone con problemi di usura e sovra indebitamento. Mentre l’anno scorso si
rilevava una spiccata propensione dei giovani dai 26 ai 45 anni a rivolgersi al
numero verde (il 54% delle telefonate), nel 2012 il fenomeno si attenua. Le
segnalazioni provenienti dalla fascia giovanile si attestano infatti intorno al
30%, mentre le segnalazioni della fascia di età compresa tra i 46 e i
65 anni passano dal 24% del 2011 al 58% del 2012.
Nel fenomeno dell’usura cadono anche
i professionisti, complice la crisi economica generalizzata. I dati,
comunque, denotano come la categoria degli impiegati (il 57% delle
segnalazioni) sia quella più soggetta a problematiche afferenti l’usura e il
sovra indebitamento. Lo scorso anno la stessa categoria costituiva solo il 36%
del totale dei contatti. Categoria in discesa è invece quella delle casalinghe,
che passa dal 21% delle segnalazioni nel 2011 al 12 % nel 2012.
Identikit.
“Se volessimo immaginare un ipotetico (e puramente descrittivo) identikit della
vittima di usura – commenta Alessandra Coppola, Responsabile Dipartimento
Progettazione e Organizzazione Codici - basandoci sui contatti pervenuti
al numero verde, potremmo dire che il soggetto è una donna, in possesso del
diploma, ha un lavoro dipendente, ha tra i 46 e i 65 anni, abita a Roma. Ha
contattato il numero verde anti usura soprattutto per informazioni, ma anche
per problemi di sovra indebitamento, ha conosciuto il servizio tramite
passaparola, da un conoscente.
Come fronteggiare il fenomeno. “Il Codici – commenta Ivano Giacomelli, Segretario
Nazionale del Codici - sta avviando azioni sul territorio nazionale per
verificare procedimenti penali aventi ad oggetto l’usura bancaria solitamente e
inopinatamente archiviati per la mancanza dell’elemento soggettivo del reato.
L’Associazione si andrà quindi a costituire in tutti i processi di usura
bancaria per verificare se esiste, all’interno delle direzioni centrali di vari
istituti bancari, un vero e proprio disegno di addebiti e di applicazioni di
interessi a carico degli utenti ben oltre i limite di legge”.